LETTERA APERTA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA FLC CGIL

 DEMORATTIZZAZIONE IN CORSO

Carissime colleghe e cari colleghi,
 
il nuovo anno scolastico inizierà senza le peggiori fumisterie della Legge Moratti. Il lento processo di demorattizzazione comincia a dare i suoi frutti.
Il superamento del portfolio, il ripristino delle schede di valutazione, la disapplicazione del tutor, l’unitarietà di impianto dell’orario di insegnamento, il ripristino del tempo pieno e prolungato, il blocco degli anticipi nella scuola dell’infanzia, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni di età, la piena valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, la sospensione del decreto sulla sperimentazione del secondo ciclo e la riforma degli esami di Stato sono solo alcuni dei punti chiave del vigoroso contrordine del nuovo Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni.

Con essi si è posto termine, finalmente, ad una pesante situazione di incertezza nell’azione delle scuole, di forzature per opera dell’amministrazione, di riduzione dell’offerta formativa frutto della pessima esperienza vissuta dalle scuole a seguito della Legge Moratti.
Dopo cinque lunghi anni di lacerazione durissima contro l’offensiva morattiana, che ha strenuamente tentato di piegare la scuola pubblica a soggetto che sancisce le differenze sulla base del censo, alcuni importanti obiettivi che come FLC CGIL abbiamo posto e sostenuto con coerenza nel tempo sono stati centrati.
Stoppata la riforma Moratti a colpi di forbice (o di cacciavite, come preferisce dire il neoministro), il problema reale sarà smontare le architetture organizzative che comunque si sono prodotte, dalla prevalenza oraria dell’insegnante tutor alla frantumazione del tempo scuola, dimostrando anche dal punto di vista pedagogico l’impoverimento culturale prodotto dai modelli morattiani.
Oggi che le ambiguità sono finalmente sparite e con esse le pressioni indebite esercitate anche nelle scuole della nostra provincia, è necessario, tuttavia, tenere alta la guardia e non far prevalere le inerzie che rischierebbero di mantenere inalterate le scorie di un difficile passato e di un modello di scuola degradato.
E restituire certezza e serenità all’avvio dell’anno scolastico evitando il rischio del riprodursi di conflitti che in questi anni hanno avvelenato il clima interno alle scuole. La scelta del governo di procedere, infatti, ad una revisione graduale e per sostituzioni successive dei provvedimenti Moratti, la ristrettezza dei tempi prima dell’avvio dell’anno scolastico e la complessità della normativa avviano processi, che se non ben governati, rischiano di rendere estremamente incerti i riferimenti per le scuole e dunque le scelte conseguenti, con il rischio di innescare nuove conflittualità negative e involuzioni.
La centralità di tre aspetti del sistema istruzione e formazione, richiamati dal neoministro nelle sue linee programmatiche e considerati sostanziali dalla FLC CGIL, relativi al carattere pubblico e inclusivo della scuola, alla cornice unitaria del sistema nazionale e alla valorizzazione e incentivazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, devono ora essere sostenuti nella pratica scolastica e confermati nelle scelte di azione amministrativa.
Dal blocco degli anticipi nella scuola dell’infanzia (che lascia tuttavia insoluto il problema sociale dell’educazione e della cura dei bambini più piccoli cui vanno ora assicurati contesti educativi adeguati) alla riforma dell’esame di Stato che riacquista il suo valore di certificazione finale di un percorso di studi (uscendo dalla ripetitività rituale cui l’aveva condannato la scelta dei commissari tutti interni) ma che rappresenta una soluzione provvisoria la cui sistemazione definitiva potrà avvenire solo all’interno di un unico processo riformatore della scuola secondaria.
C’è tuttavia bisogno dell’iniziativa e dell’impegno di tutti per completare l’opera di risanamento appena avviata e, contemporaneamente, costruire un nuovo progetto di cambiamento. Accanto allo smantellamento del pessimo armamentario del Governo precedente occorre avviare una nuova stagione del confronto, ascoltare e discutere con gli insegnanti, proporre, decidere e verificare insieme con chi ogni giorno si misura con le criticità del sistema scuola.
Per quanto ci riguarda non ci sottrarremo a questo compito e vigileremo nel merito e nel metodo delle questioni affinché mai più si abbattano sulla scuola scellerati progetti ministeriali non condivisi messi a punto nelle segrete stanze del potente di turno. La strada è lunga ma abbiamo cominciato a percorrerla insieme a migliaia di persone come voi che hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo ed hanno sconfitto uno dei Ministri più potenti del precedente Governo.
Ad ognuno di voi innanzitutto un grazie di cuore per il valore di ciò che avete fatto, un augurio di buon lavoro per ciò che sapremo costruire tutti insieme ed una conferma, quella di trovare la CGIL sempre al vostro fianco.

                                                                                                                 Roberto Alosi

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