MANOVRA ECONOMICA: IL GOVERNO SCOMMETTE SULL’IGNORANZA


Altro che Robin Hood. Sono bastate poche ore (anzi nove minuti e mezzo) e il governo ha assunto la faccia feroce dello sceriffo di Nottingham.
La lettura del testo del decreto legge collegato alla manovra economica non lascia dubbi: il conto delle spese decise dal nuovo Governo verrà pagato quasi totalmente dai settori della conoscenza, dai lavoratori e dagli strati meno ricchi della popolazione.
Con un durissimo comunicato Enrico Panini, segretario generale della FLC Cgil, attacca le misure annunciate da Tremonti che fanno del sapere un privilegio riservato ai redditi più alti e a poche zone del Paese.
Nella scuola si taglia per 8 miliardi con una riduzione di oltre 100.000 insegnanti e di oltre 43.000 lavoratori ATA. Per realizzare questo risultato si peggiorano le regole per formare le classi e per determinare i posti dei lavoratori ATA e si scardinano gli ordinamenti: con il ritorno al maestro unico nella scuola primaria e con la riduzione, nella secondaria, delle ore e delle materie si impoverisce l’offerta formativa per tutti. Chi vuole di più se lo compri.
Le università vengono trasformate in fondazioni di diritto privato, dunque si privatizzano, e le retribuzioni dei docenti subiranno un rallentamento degli scatti automatici.
Nella ricerca si cancellano gli enti predisposti alla tutela dell’ambiente e si subordina la nuova struttura al Ministero dell’ambiente.
I precari vedranno ridursi le possibilità di uscire da una condizione provvisoria e insicura. Che una misera parte di tagli possa essere utilizzata per innalzare (forse) in futuro le retribuzioni di quanti sopravvivranno a questa manovra non ne cambia la pessima impostazione.

Conoscenzanews – Edizione scuola, n. 43 del 26 giugno 2008
WordPress theme: Kippis 1.15